Libri Acquaviva

Libri Acquaviva
poesia, romanzi, racconti, filosofia

lunedì 27 giugno 2011

UNA PICCOLA GRANDE SAGGEZZA DI JOSEPH ROTH di GD Angelillo

Joseph Roth nacque in un piccolo villaggio di contadini della Volinia (all'epoca parte dell'Impero Austriaco), tra Polonia Ucraina e Ungheria, il 2 agosto 1894, da padre austriaco e madre ebrea russa. Dopo il Liceo studiò Filosofia all'Università di Vienna. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale partì per il fronte russo, dove rimase per 8 mesi, poi fece parte delle truppe di occupazione dell'Ucraina. Scoppiata la Rivoluzione Russa se ne andò a piedi in Russia ma lì fu preso prigioniero dagli Ucraini e messo in un campo di prigionia. Comunque dopo poco riuscì a scappare e tornò a Vienna, dove si arrangiò a vivere poveramente giorno per giorno. Allo scoppio della Rivoluzione Ungherese si recò a Budapest e iniziò la sua carriera di giornalista e scrittore. Nel 1930 pubblicò uno dei suoi capolavori: "GIOBBE", storia di un povero maestro ebreo della Volinia dove Joseph Roth descrive la vita in un misero villaggio ai confini del vecchio impero austriaco. All'avvento del nazismo abbandonò la Germania dove intanto si era recato per fare il giornalista per un giornale tedesco e se ne andò in Francia. Joseph Roth ha scritto 14 romanzi, vari volumi di racconti e parecchi libri di saggi e di articoli giornalistici. E' uno scrittore che di solito viene affiancato alla decadenza e allo sfacelo in seguito alla caduta dell'Impero Austriaco, ma questo è vero solo in parte, perchè il pessimismo filosofico di Joseph Roth è nelle cose stesse che riguardano gli uomini, e la caduta e la fine di un impero o di un ciclo storico particolare è sempre relativo al corso universale del destino degli uomini. Comunque la complessità tematica dei romanzi di Roth lo fa scrittore di ampio respiro e di larghissime vedute. Di certo difficilmente relegabile nel chiuso dell'angusta caduta della grandezza della vecchia Austria. Fu comunque un grande solitario. Morì in un ospedale di Parigi il 27 maggio 1939.
Di lui mi porto dietro sempre una preziosissima verità per quanto riguarda la scrittura e il mestiere dello scrittore. Era un  romanzo in una vecchia edizione Mondadori, non ho il libro sottomano, chissà dove è andato mai a finire, mi ricordo che l'ho tenuto per anni e anni sul comodino accanto al mio letto. "IL PESO FALSO". "La scrittura è quel peso falso che però misura la verità". Cito a senso, è l'idea che mi è rimasta di quel libro: la scrittura è una finzione che però è in grado di mostrarti la verità.
Questa piccola grande saggezza di Joseph Roth è in grado di risolvere qualsiasi crisi di senso e di motivazione che molte volte può colpire chiunque abbia la vocazione e la passione di essere scrittore.
GD ANGELILLO
http://www.libriacquaviva.org/

TALMUD Pensieri ACQUAVIVA

Rabbi Assi un giorno disse:
"All'inizio la cattiva inclinazione è sottile come il filo di una tela di ragno e poi finisce di essere così spessa come le stanghe di un carro".
.
Il mondo non si mantiene che per il respiro dei bambini".
TALMUD
.
Una raccolta di pensieri e storie dal più grande monumento della saggezza ebraica: il TALMUD.
http://www.libriacquaviva.org/

ALDA MERINI Io dormo sola poesie ACQUAVIVA

"Tu mi vedi che io dormo sola
e sai bene che sono proprio io.
Un pò forte
un pò irriguardosa,
sono lo spillone
che ogni tanto ti punge
le calcagna.
Tu mi prendi per una vigna
di uve mature
ma non sono dolce,
tu mi credi una maestra d'amore
e intanto non mi dai
neanche un bacio".
ALDA MERINI
http://www.libriacquaviva.org/

domenica 26 giugno 2011

Laura Gilardi PICCOLI MOMENTI haiku ACQUAVIVA



"Grazie, primavera,
per questa nebbia mattutina
sul monte senza nome".
BASHO
.
Piccole illuminazioni di certo splendore all'uscita dai sotterranei dei grigi casamenti quotidiani. La Grande Poesia della Vita che è sempre sotto gli occhi di tutti.
http://www.libriacquaviva.org/
.
Bus della sera -
piccole libellule
a volteggiare
.
Danza nel cielo -
grande stormo di uccelli
migra compatto.
.
Giorno d'inverno -
imbianca tetti e strade
un velo di neve
.
Persiane chiuse
caldo meriggio estivo
riposo sola
.
Rapido merlo,
quante briciole rubi
nella via vuota?.
.
Mattino presto -
papaveri spuntano
tra i binari
.
LAURA GILARDI

giovedì 23 giugno 2011

Majakovskij MISTERO BUFFO Acquaviva

Tra un minuto
vi presenteremo...
il mistero buffo.
Ma prima con due parole qua,
devo avvertirvi:
questa è una novità.
Chi vuol saltare più in alto della testa
ha necessità della spinta di qualcuno:
così per un'opera nuova
è conveniente un prologo.
E innanzi tutto
perchè il teatro
è in una baraonda tale?
Chissà i codini
come la prenderanno a male!
Ma tu, perchè vai a uno spettacolo, di',
per gioire, no,
non è in questo modo?
Ma, se lo spasso sta solo sulla scena,

che gusto c'è a guardare
quando la scena è un terzo appena
di tutto il teatro?
Sicchè a uno spettacolo,
a uno proprio notevole,
il teatro che un pò ovunque s'edifica
anche il divertimento si moltiplica.
Invece
a uno spettacolo carente d'interesse,
è tempo perso pure vederne un terzo.
Per gli altri teatri
la messinscena non ha importanza alcuna:
per quelli lì
la scena
è un foro di serratura.
Stattene quindi seduto lì tranquillo
a guardare di fronte o un pò tortuoso
di qualche vita d'altri qualche lembo.
Tu guardi con ammirazione e cosa vedi?
Che naseggiando parlano sul divano
le zie Marie
gli zii Vania.
Ma a noi di zii e di zie
non c'importa granchè:
di zii e di zie pure a casa ce n'è.
Anche noi certo vi mostreremo la vita vera,
ma una vita
che il teatro porta a uno spettacolo insolito.
Il primo atto con questo attacca:
la terra che fa acqua...
MAJAKOVSKIJ
.
Un'Opera Futurista che non teme giudizi perchè gli uomini sempre sanno ridere di ciò che non riescono mai a sapere.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Emily Dickinson QUALCOSA DA SPERARE poesie ACQUAVIVA

"Avevo una ghinea d'oro
e la persi nella sabbia.
E nonostante la somma fosse modesta
e di denaro ce ne fosse nel paese,
tuttavia aveva un tale valore
ai miei timidi occhi
che quando non riuscii più a trovarla
mi sedetti a sospirare".
EMILY DICKINSON
.
Le più belle poesie di Emily Dickinson
in una piccola originale raccolta.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

ALDA MERINI Quasimodo racconto ACQUAVIVA

La mia relazione con Quasimodo, lunga e tranquilla, in mezzo a tanti guai di gente stupida e speranzosa che vorrebbe fare del Naviglio non so quale sciocca Venezia, ripenso al mio amore...
Non ho mai parlato del mio amore con Salvatore, uno perchè avevo ricevuto delle minacce e poi perchè, come disse qualcuno, si è trattato, da parte mia, di un vero e proprio tradimento.
Quasimodo era già un maestro, stava traducendo i lirici greci e Manganelli se n'era andato da poco. La storia mia e di Manganelli fu una mezza tragedia. Giorgio non riusciva a disfarsi della presenza della madre e non riusciva a ottenere dalla Sacra Rota il divorzio.
Io ero stanca di quel tira e molla continuo ed essendo cattolica non capivo le idee anarchiche di un Giorgio Manganelli. Era un uomo sofferente, sospettoso, misogino, cavalier servente che a me, donna appassionata e libera, forse non andava bene...
ALDA MERINI.
.
Una grande storia d'Amore sulla sottile linea di confine che misteriosamente unifica Vita e Poesia.
www.books.google.com
http://soldatorock.blogspot.com/

lunedì 20 giugno 2011

Guido Gozzano VERSO LA CUNA DEL MONDO Acquaviva

"Il Poeta è il viaggiatore più veritiero".
Emerson
.
Lettere dall'India in un viaggio alla scoperta delle origini della nostra stessa coscienza.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

GIORDANO BRUNO Gli Eroici Furori ACQUAVIVA

"Il mio principale, ultimo e finale intento fu ed è d'apportare contemplazione divina, e mettere avanti a gli occhi ed orecchie altrui furori non de volgari, ma eroici amori".
GIORDANO BRUNO
.
Gli Eroici Furori esaltano in versi e prose l'Amore del Cuore per quell'Altissima Meta che è la Verità, in una delle più potenti opere filosofiche italiane.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot,com/

Giuseppe Cesare Abba DA QUARTO AL VOLTURNO Acquaviva

Parma, 3 maggio 1860. Notte
Le ciance saranno finite. Se ne intesero tante che parevano persino accuse. - Tutta Sicilia è in armi, il Piemonte non si può muovere, ma Garibaldi? - Trentamila insorti accerchiano Palermo: non aspettano che un capo, Lui! Ed egli se ne sta chiuso in Caprera? - No, è in Genova. - E allora perchè non parte? - Ma Nizza ceduta? dicevano alcuni. E altri più generosi : - Che Nizza? Partirà col cuore afflitto, ma Garibaldi non lascierà la Sicilia senza aiuto.
I più generosi hanno indovinato. Garibaldi partirà, ed io sarò nel numero dei fortunati che lo seguiranno.
Poco fa parlavo di quest'impresa coll'avvocato Petitbon. Egli l'anno scorso, nella caserma dei cavalleggeri d'Aosta, pregava con noi che nascesse la rivoluzione nel Pontificio o nel Napoletano, dacchè Villafranca aveva troncata la guerra in Lombardia, non potrà venire con noi, e si affligge. Ha la madre ammalata. Ci lasciammo colla promessa  di rivederci domani e se ne andò lento e scorato, per via dei Genovesi. Mentre io stavo a guardarlo, mi venivano di lontano, per la notte, rumori d'ascie e di martelli. E li odo ancora. Ma i cittadini non si lagneranno della molestia, perchè la fretta è molta. Si lavora anche di notte a piantar abetelle, a formar palchi, a curvar archi trionfali, per la venuta di re Vittorio. Verrà dunque il Re desiderato fra questo popolo, che, ora sei anni, vide cadere Carlo terzo duca, pugnalato in mezzo alla via. Io era allora scolaro di quattordici anni, e ricordo il racconto che dell'orribile caso ci fece il padre maestro Scolopio. Frate raro, biasimava l'uccisore ma non lodava l'ucciso...
GIUSEPPE CESARE ABBA
.
"Un piccolo capolavoro, bellissimo per l'impronta della verità freschissima che serba nell'espressione".
GIOSUE' CARDUCCI
.
Diario di uno dei Mille, al seguito del generale Garibaldi, in un'impresa fra le più leggendarie della Storia d'Italia.
edizione illustrata
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Vladimir Majakovskij COME FAR VERSI? Acquaviva

Devo scrivere su questo tema.
In diversi dibattiti letterari, in chiaccherate con i giovani lavoratori delle varie associazioni produttive letterarie (rap, tap, pap, ecc.) in contrasto con i critici mi è spesso capitato, se non si scompigliare, quanto meno di denigrare la vecchia poetica. Naturalmente, la vecchia poesia, di per sè innocente, è stata toccata poco. E' stata presa di mira solo quando gli zelanti difensori delle anticaglie hanno cercato riparo dall'arte nuova dietro le natiche dei monumenti.
Nel deporre, demolire e togliere i monumenti noi abbiamo svelato ai lettori i "grandi" sotto un profilo in assoluto inedito e inesplorato.
I ragazzi (nonchè le giovani scuole letterarie) sono continuamente affascinati dal sapere che cosa si celi dentro un cavallo di cartone. Dopo l'attività dei formalisti sono ormai lampanti le interiora dei cavalli e degli elefanti di cartapesta. Se per questo i cavalli si sono in parte sbrindellati, vogliate perdonarcene! Non ha senso imprecare contro la poesia del passato che è il nostro materiale di studio.
Il nostro odio continuo e basilare si avventa sul filisteismo critico-romanzesco. In special modo su chi vede tutta la grandezza della vecchia poesia nel fatto di amare come Ogenin amava Tatjana (l'anima gemella), nel fatto di intendere correttamente i poeti (lo si è imparato a scuola!), nel fatto che i giambi accarezzano l'orecchio. Detestiamo questa stolta baraonda, perchè, intorno al duro e notevole lavoro poetico, suscita un clima di tensione e di estasi sessuale, dando a credere che soltanto l'eterna poesia elude a ogni dialettica e che l'unico processo produttivo è dato nel sollevare la testa ispirati, in attesa che la celeste poesia-spirito scenda sulla calvizie, sotto forma di colomba, pavone o struzzo.
Non è difficile smascherare questi signori...
VLADIMIR MAJAKOVSKIJ
.
"Nei Poeti sogna l'Umanità".
Hebbel
.
Un agile e breve trattato sull'arte di comporre versi del Maestro del Futurismo Russo: Vladimir Majakovskij.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Walt Whitman IO CANTO ME STESSO poesie ACQUAVIVA

Io celebro me stesso e canto me stesso, e ciò
che io presumo, tu lo presumerai,
perchè ogni atomo che mi appartiene
appartiene anche a te.
Io sto in ozio e invito la mia anima,
io mi chino e ozio a mio agio
osservando una spinosa erba estiva.
La mia lingua, ogni atomo del mio sangue,
formato da questo suolo, da questa aria,
nato qui da genitori nati qui
come i padri dei loro padri,
anche loro di qui,
Io, ora a 37 anni perfettamente sano
comincio,
e spero di non cessare sino alla morte.
Credi e scuole lasciati in sospeso, mi ritiro,
ne ho abbastanza di quello che sono,
ma non li dimentico,
e accolgo il bene e il male,
lascio che parli seguendo il caso,
la Natura senza impedimenti
con originaria energia.
WALT WHITMAN
.
"Amico, questo non è un libro.
Chi volta le sue pagine
tocca un uomo".
Walt Whitman
.
Una selezione originale delle poesie del padre fondatore della letteratura americana: WALT WHITMAN.

http://soldatorock.blogspot.com/

venerdì 17 giugno 2011

Dostoevskij IL SIGNOR PROCHARCIN racconto ACQUAVIVA

Nell'appartamento di Ustinja Fedorovna, nell'angolo più oscuro e meschino, alloggiava Semen Ivanovic Procharcin, persona di età ormai matura, giudiziosa e astemia. Poichè lo stipendio del signor Procharcin, dato il suo grado modesto, era esattamente proporzionato alle sue capacità, Ustinja Fedorovna non riusciva in alcun modo a ottenere da lui per l'affitto più di cinque rubli al mese. Secondo alcuni, in ciò essa aveva un suo tornaconto ma, comunque stesse la faccenda, il signor Procharcin, come per vendicarsi dei suoi detrattori, era addirittura diventato il suo prediletto, intendendo questa espressione nel suo significato più nobile e onesto...
...
FEDOR DOSTOEVSKIJ
.
Nel cuore di ogni uomo si nasconde il germe del Bene.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Marcel Proust VACANZE A VENEZIA Acquaviva

Mia madre m'aveva accompagnato per qualche settimana a Venezia e - siccome vi può essere bellezza tanto nelle cose più umili come nelle più preziose - vi godevo impressioni analoghe a quelle che tanto spesso, un tempo, avevo provate a Combray, ma trasposte su di una tonalità affatto diversa e più ricca. Quando, alle dieci del mattino, venivano ad aprirmi le persiane, osservavo divampare, invece del marmo nero delle risplendenti ardesie di Sant'Ilario, l'angelo d'oro del campanile di San Marco. Rutilante per un sole che lo faceva apparire quasi insopportabile alla vista, con le sue braccia spalancate, mi enunciava, per quando fossi stato, mezz'ora più tardi, sulla Piazzetta, una promessa di gioia, più certa di quella che forse una volta ebbe l'incarico di annunciare agli uomini di buona volontà. Finchè restavo a letto potevo vedere solo lui, ma siccome il mondo è appena un vasto quadrante solare dove un solo segmento soleggiato ci permette di dire che ore sono, fin dal mattino presto pensavo alle botteghe di Combray sulla piazza della chiesa che, alla domenica, stavano per chiudere quando giungevo per la messa, mentre la paglia del mercato aveva un forte odore sotto il sole già caldo...
...
MARCEL PROUST
.
"Ai turbamenti della memoria sono legate le intermittenze del cuore".
M. Proust
.
"Proust è uno scrittore il cui sguardo è infinitamente più sottile e più attento del nostro e che ci presta questo sguardo per tutto il tempo che noi lo leggiamo".
ANDRE' GIDE
http://www.libriacquaviva.org/

giovedì 16 giugno 2011

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo CONFESSIONI DI UN CANE romanzo ACQUAVIVA

Io sono un cane. Di quei cani che addentano a tutta forza i garretti degli uomini e che poi stringono forte. Spero di esservi simpatico per questo.
Ho detto un cane ma in realtà sono un uomo anch'io...  Un uomo con una faccia di cane e l'anima di cane... Così dico cane e non la faccio lunga, senza prendere peraltro per il culo nessuno.
Come cane, naturalmente, me la passo molto male, ci ho tante di quelle malattie, mi becco tante di quelle bastonate in testa, mi tirano tanti di quei calci nel sedere che non so proprio davvero da che parte cominciare per raccontarvi tutte le mie disgrazie. D'altronde non saprei nemmeno io, quali raccontare.
Sono un cane, cosa volete che sia. Un cane, quando è malato, si aspetta che schiatti e buonanotte, chi volete che chiami il medico? Anzi: chi volete che chiami il veterinario? Un bel nessuno. Noi cani siamo proprio come voiomini: un pò fatalisti e un pò creduloni. Quando tocca tocca e via con la manfrina! Dopotutto cos'è tutta questa medicina se non una gran menzogna anche lei, tanto per schiattare si schiatta. Uomini o cani è sempre lo stesso destino!
Io come cane, però, sono abbastanza informato e, se devo dire la verità, sono anche un pò studioso e, per dirvela tutta, anch'io ho preso la laurea anche se a molti di voi questa non garberà affatto, appunto perchè sono un cane e qualcuno di voi, pur essendo un uomo, non è affatto un colto nè un pensatore nè niente di tutto questo e la laurea, perdonatemi, se la può pure sognare di notte. Io prendo la vita come viene, come appunto può fare un cane, cosa volete che sia: un cane non è degno neanche di attenzione. Deve fare solo il suo compito, attendere al suo dovere e tutto il resto che viene da dietro nel senso che non c'è proprio più niente da capire.
Beh, io comunque il mio dolore di cane non è che ve lo posso raccontare tanto perchè, come ogni dolore, fà pure un pò schifo a sentirselo narrare. Quindi vi parlerò di altro, s'intende son cose alla mia altezza, all'altezza più o meno del vostro ginocchio, al massimo della vostra anca. Certamente voi uomini siete superiori perchè noi cani, appunto, siamo nel basso. Se voi poi pensate che tra noi cani ci sono pure i sottocani allora il quadro è ben preciso davanti a voi...
...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
"Più conosco gli uomini
più amo i cani".
SCHOPENHAUER
.
Un cane parla e racconta come vede la vita un cane.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

mercoledì 15 giugno 2011

ALDA MERINI Il Re delle Vacanze favole, poesie, aforismi ACQUAVIVA

IL RE DELLE VACANZE
C'era una volta un uomo che non amava le vacanze. In sè era una brava persona ma del tutto incoerente. Non aveva il senso della misura e pensava, spaventosamente pensava che il suo ordine interiore fosse un ordine cosmico. Era decisamente un matto.
Però a quest'uomo piacevano i libri: li faceva, li spostava, li amava, se ne disfaceva. Quest'uomo teneva grandi conferenze: allarmava la gente ma non diceva mai che lui odiava le vacanze.
Gli astanti dicevano:
"Ci ha proprio tutto dalla vita. Che brava persona!"
Invece aveva una testa tetragona e un dispiacere formidabile nel cuore: quello di non riuscire a andare in vacanza.
Lo chiamavano tutti e quando lui si presentava, lungo e allampanato, tutti si chiedevano come mai fosse pure così famoso. Lui non si domandava il perchè di tanta curiosità ma sguainava il più alto pennone della nave e tutti sognavano le vele. E sempre lui si sentiva tirare un pugno nello stomaco: lui non andava mai in vacanza.
Un giorno avvistò una donna e gli parve una vacanza grandiosa, perchè la donna l'aveva lasciato e lui era rimasto lì senza accorgersi che quella se n'era andata. L'albero maestro gli cadde dritto in faccia e lui continuò a sognare le vele. Gli rubarono molti libri che lui amava così tanto. Ma lui rimase perplesso a pensare che comunque gliene restavano moltissimi altri.
A un certo punto, un giovedì sera, sentì dire che due giovani amici erano andati in vacanza. Lui manteneva lei e lei manteneva lui. Non era comunque chiaro cosa diavolo mai fosse il mantenimento. Infatti si chiese con grande angoscia:
"Come mai io non ho nessuno che mi mantiene e neanche nessuno che mi invita in vacanza?"
Lo consideravano infatti spietato e vergognoso perchè non andava mai in vacanza. Anche se lui provava certo a consolarsi cambiando le lenzuola del letto e pensare che fossero vele, che facendo molto freddo in casa lui fosse sotto un piumino al polo nord. Ma erano tutte fantasie.
Si prese pure un pinguino in casa. Soffiava pure aria calda dal suo bianco panciotto e difatti lo prese per una stufa. Era davvero un uomo matto.
Le vacanze in fondo erano diventate un ideale. Il pover'uomo, ormai con una faccia di grande santone, meditava e rifletteva come si faceva mai ad andare in vacanza.
Aveva cominciato tutto per gioco ma d'un tratto si trovò in galera: colpevole di non essere mai andato in vacanza.
ALDA MERINI
.
Cara Alda,
sei sempre la più grande
e io ti voglio sempre bene.
Ciao
dovunque tu sia
il sempre tuo
Giuseppe
.

Gabriele Prigioni NUBE E LUCE romanzo ACQUAVIVA

Era l'alba. Il profumo della terra umida, ancora non aveva assorbito tutta l'acqua caduta con le abbondanti piogge dei giorni precedenti, intenso e unico aveva accompagnato madre Onofria, badessa delle monache Umiliate, suore che avevano il loro monastero a Castagnedo, durante tutto il viaggio. La religiosa, quella mattina, afflitta da un problema di importanza superiore rispetto alle beghe, riguardo ai confini e all'utilizzo delle falde acquifere, sorte con le monache del cenobio di Santa Margherita, indossando l'abito color cenere dell'Ordine, cavalcando un ciuco che a fatica avanzava: le zampe affondavano nel terreno rallentando la marcia dell'animale, decisa a chiedere aiuto, si era messa in viaggio per Milano...
...
GABRIELE PRIGIONI
.
"La fede dovrebbe unirsi con la luce dell'alba e del tramonto, con la nuvola che vola sulle ali del vento, con l'uccello che canta, e il profumo dei fiori".
R.W. EMERSON
.
Romanzo storico sulle vicende che legarono Napo Torriani e i frati dell'Abbazia di Chiaravalle di Milano.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Vladimir Majakovskij MAJAKOVSKIJ tragedia ACQUAVIVA

Forse che capirete voialtri
come mai io,
così tranquillo,
con la tempesta dei sarcasmi
porti la mia anima su un vassoio
al pranzo degli anni che verranno?
Mentre lascio che coli, inutile,
una lacrima
dalla guancia irsuta delle piazze,
io,
forse,
sono l'ultimo poeta.
Ve ne siete accorti:
penzola nei viali petrosi
il volto striato della noia impiccata,
mentre ai fiumi impetuosi
sui colli schiumosi
i ponti, spasimando,
inarcano braccia di ferro...
...
.
"L'Arte non è uno specchio dove riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo".
VLADIMIR MAJAKOVSKIJ
.
Majakovskij fa teatro con la sua stessa persona, e scopre che anche un chiodo del suo stivale è più potente del Faust di Goethe, perchè è il suo.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

martedì 14 giugno 2011

SHAKESPEARE Poesie d'Amore ACQUAVIVA

Più chiudo gli occhi meglio essi vedono,
giacchè tutto il giorno osservano cose indegne.
Ma quando dormo, nei sogni essi vedono te,
e oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nel buio.
E tu, la cui ombra rende lucenti le ombre,
quale felice spettacolo formerebbe la foggia della tua ombra
al chiaro giorno con la tua luce molto più chiara
se ad occhi ciechi già così tanto splende!
Come sarebbero beati gli occhi miei, io dico,
guardandoti nel vivo giorno,
se nella morta notte la tua bella vaga ombra
appare ad occhi chiusi nel profondo del sonno.
Tutti i giorni sono notti finchè non ti vedo,
e le notti sono giorni splendenti quando i sogni a me ti mostrano.
WILLIAM SHAKESPEARE
.
Il Canzoniere d'Amore di uno dei più grandi genii dell'intera Cultura Universale: William Shakespeare.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Alda Merini LA FAMOSA ALTRA VERITA' racconto ACQUAVIVA

Il dubbio che tormenta lo scrittore è la ricerca della verità.
Una volta Paolo Volponi mi chiese se si fa molta fatica a dire "ti voglio bene" e alludeva al figlio. Così la verità non la dice nessuno.
Perchè?
Per ignoranza, per comodo, per indifferenza. O perchè la verità, come un bambino, è così semplice che ammetterla sarebbe ovvio...
...
ALDA MERINI
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Oscar Wilde I FIORI D'ORO poesie ACQUAVIVA

THEORETIKOS
Questo gigantesco impero si sostiene su piedi di fango,
di tutta l'audacia e la forza del passato è priva ormai
la nostra piccola isola: qualche nemico le ha sottratto
la ghirlanda di alloro.

E dalle sue colline è scomparsa la voce che parlava
di libertà. O vattene via, anima mia!
A te non si addice questo bieco mercato
dove giorno per giorno
sapienza e rispetto si commerciano
e un volgare popolo si arrabbia con urla insipienti
contro un'eredità di secoli.

Ciò sconvolge la mia serenità:
in immagini di arte e di elevata cultura
vorrei quindi rimanere solo,
nè per Dio nè per i suoi avversari.
OSCAR WILDE
.
Arte, Vita e Bellezza nella poesia di un genio della letteratura universale: Oscar Wilde
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

BASHO Amore e orzo poesie ACQUAVIVA

Cicala -
canterà fino a quando
non conoscerà qualcos'altro?
.
Gatta, sei così magra
per amore
e orzo.
.
Vecchio stagno,
salta in acqua
una rana.
.
Venditore di calamari,
cuculo che arpeggia -
una voce.
.
Il Samurai parla -
sapore piccante
del ravanello di cavalo.
.
Vorresti ascoltare
la canzone del verme solitario?
Vieni nel mio capanno.
.
Luci di luna crescente
fiori di grano saraceno -
questa vaga terra.
.
Se io ne avessi il talento
io canterei
come i petali di ciligio che cadono.
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Federico Garcia Lorca DIVANO DEL TAMARIT poesie ACQUAVIVA

CASIDA DELLA ROSA
La rosa
non cercava l'aurora:
quasi eterna sul suo ramo,
cercava un'altra cosa.

La rosa
non cercava nè scienza nè ombra:
confine di carne e sogno,
cercava un'altra cosa.

La rosa
non cercava la rosa:
immobile nel cielo
cercava un'altra cosa.
FEDERICO GARCIA LORCA
.
CANZONIERE DI UN CAMPO.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Rainer Maria Rilke I PASSI DELL'ANGELO poesie ACQUAVIVA

GLI AMANTI
Vedi come crescono l'uno sull'altro
e nelle loro vene tutto diviene spirito.
Non appena vibrano le loro figure
intorno infiamma e gira la ruota inarrestabile.
Hanno sete e ricevono da bere,
sono desti ed ecco: i loro occhi vedono.
Lascia che sprofondino l'uno nell'altra
per resistersi.
RAINER MARIA RILKE
.
L'Amore è l'occasione unica di maturare, di prendere forma, di diventare in se stessi un mondo.
R.M. Rilke
.

http://soldatorock.blogspot.com/

lunedì 13 giugno 2011

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo RIVOLUZIONE romanzo ACQUAVIVA

"Oh, amici miei... non potete immaginare quale tristezza e quale rabbia invadano tutta la vostra anima, quando di una grande idea che voi venerate già da lungo tempo e come cosa santa, s'impadroniscono degli ignoranti e la trascinano sulla strada verso gente altrettanto stupida quanto essi stessi, e la incontrate improvvisamente al mercato degli stracci, irriconoscibile, nel fango, male esposta, di sbieco, senza proporzioni, senza armonia, zimbello di fanciulli sciocchi! No! Ai nostri tempi non era così, e non a questo noi miravamo. No, no, assolutamente non a questo. Io non riconosco più nulla... Il nostro tempo verrà di nuovo e avvierà su una strada sicura tutto ciò che oggi vacilla. Altrimenti che sarà mai?".
DOSTOEVSKIJ
.
Sogni, Utopie e grandi Speranze di un ventenne che credeva con tutto se stesso in un Mondo Migliore... Guai, sconfitte e capitolazioni di una Meglio Gioventù che voleva portare la Fantasia al Potere... e che invece se ne cadde a faccia a terra...
ma il Meglio ha mille vite e sempre risorge anche nelle più nere situazioni e anche nelle più infide prospettive...
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo IL TERRONE NORDISTA racconti ACQUAVIVA

"Guardami: sono partito dal nulla e adesso sono poverissimo".
GROUCHO MARX
.
Racconti sulle contraddizioni infinite e sempre irrisolvibili se non con la risata e l'autoironia di questa nostra sempre e comunque incredibile Italia.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

SPINOZA Pensieri ACQUAVIVA

La gioia è il passaggio dell'uomo da una perfezione minore a una maggiore.
SPINOZA
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Wanda Luban ARCHIVIO CELESTE poesie ACQUAVIVA

Se un turbante d'amore
avviluppasse
la terra,
soffocando
le spire dei ribelli

Vorrei vivere
riottosa
in un campo.
Oltre il confine
.
Ho stretto
corpi di luce
senza saperlo,
chiusi nel bozzolo
della resurrezione.

Ho cavalcato
nelle praterie dell'amore
frapponendo loro
le orbite
sigillate
del viandante.

E ho deriso
i timidi graffi dell'alba
Là, dove ora sorgono
lingue di fuoco.
Da Ponente.
.
Sette leghe
percorre il gigante
nascosto
nel tuo grembo,

Madre.

Divorata
dalla tua bellezza
ho smarrito
il mio calzare alberato.
WANDA LUBAN
.
Due mondi - io vengo dall'altro.
CRISTINA CAMPO
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/
.

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo L'ARTE DI AMARE LA VITA poesie di saggezza comune ACQUAVIVA

L'ARTE DI AMARE LA VITA
Tra la pioggia e l'oscuro
il tempo volge quasi sempre al brutto.
I grattacieli son tutti bagnati
e Milano sembra una dama assonnata
che non ne vuole sapere di alzarsi
e essere contenta.
Mi viene da essere triste
e così continuo a andarmene a ramengo in tram
per le periferie.
Quando lasciai la mia Puglia
non lo sapevo mica
che mi sarei scordato del sole malandrino
a tutte le ore del giorno.
Ora me ne sto seduto in vettura
e guardo la luce pallida
fluttuare come un campo di erba gialligna.
Le nuvole girano gravide e nere
come tante clienti squattrinate per la sera dei bagordi.
Comitive allegre, bottiglie di birra, noccioline,
rose rosse, emigranti stonati.
Corse e lentezze su entrambi i marciapiedi della strada.
Asciugo il vetro appannato con la mia mano
e osservo le basse sfere finalmente ingranare
per i tafferugli soliti, le notizie slabbrate,
le angosce dei telegiornali già in onda a gran cassa.
Così improvvisamente decido di filarmela indietro
alla chetichella.
Come son felice la sera
a tornare a casa dalla mia bella e i bambini.
Quando i pensieri la smettono di contorcersi
 tutti gli affari del mondo
perdono la loro colossale fatua importanza,
quando il cuore è felice
anche la santa verità diventa una pezza vecchia
che non serve più a nulla.
"Ma facendo questo
tu manchi al tuo dovere di filosofo",
mi ha detto un mio amico collega
a scuola stamattina.
"Me ne fotto della filosofia, gli ho risposto,
Io è solo la vita che amo".
E con ciò credo di essere
il più grande pensatore vivente,
peccato che preferisca essere solo
un insignificante poeta vagabondo,
senza arte nè parte
e pure con parecchi debiti in giro.
Ma non si può avere tutto dalla vita,
e detto in confidenza,
io manco ci penso di striscio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Poesie di saggezza comune che invitano a rallentare molto nella vita
per apprezzare le mille cose preziose e magnifiche che possediamo già e sono già nostre, piuttosto che inseguire le mille stupide e ridicole cose che non sono nostre e mai potranno esserlo per il semplice motivo che il destino ha già deciso così per noi, ma anche perchè quelle cose sono davvero impossibili da raggiungere, come quel cane che inseguiva sempre l'uccello che volava, lui correva ma l'uccello volava, e lui più correva e più quello volava avanti...
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/  

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo LA GRANDE MILANO racconto ACQUAVIVA

Finalmente ero a Milano. Metafisica pane gas. Il sogno della mia vita. Ero un romanziere, volevo pubblicare ma tutto quello che avevo scritto era solo una baraonda di pagine su 4 ragazzi maledetti. Una sbobba senza capo nè coda lunga ben 500 pagine di compustisteria buttate giù fitte fitte. Ne avevo da mangiare polenta prima di diventare qualcosa. Per il qualcuno mandavo ogni tanto qualche lettera alle alte sfere, ma non sapevo mai con che esito: non mi rispondeva mai nessuno. Forse per il semplice fatto che il cielo era disabitato ormai da un bel fracco di tempo. Il fatto era pure che non capivo niente. Ero ancora molto giovane. Avevo solo 19 anni appena compiuti...
...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Un ragazzo arriva a Milano pieno di speranze e di illusioni ma tutto crolla di colpo perchè nella giungla di cemento e catrame non c'è pietà per nessuno. Ma qualcosa di buono si può ancora fare se tutto è allo stesso tempo un gran bordello a cielo aperto.
La Grande Milano...
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo UN PICCOLO CRISTO DA NULLA romanzo ACQUAVIVA

- Te la do io la meraviglia del vivere, lurido verme, se non mi restituisci le cento biotte che mi devi. Piccolo Cristo da nulla che sei. - disse Carmelo Fiore.
L'albergo era più o meno al centro di Milano. "Il Cavaliere della Tavola Rotonda", credo si chiamasse. Carmelo Fiore era spaparanzato in un letto di una camera qualsiasi dell'ultimo piano. Venticinque credo che fossero. Non era un uomo cattivo ma aveva la cassa toracica non più grossa di una scatola di scarpe e lui era alto quasi due metri. Sembrava uscito direttamente da un quadro sconosciuto di Modigliani. Il suo soprannome era Shakespeare, perchè era capace di recitare il monologo di Amleto tutto difilato senza nemmeno prendere fiato. Era autore di una sola poesia che declamava a ogni occasione con gran successo. La sapevo a memoria anch'io una volta, quante volte l'avevo sentita, parlava comunque di treni che partivano nella notte e di una faccia triste e delusa che sorgeva in cielo che poi era lui. Se ne stava allampanato sul materasso con le sole mutande, sembrava una statua gotica venuta decisamente male. Fumava una sigaretta francese da un soldo. La testa ce l'aveva a angolo retto appoggiata al muro rispetto al ciocco legnoso del suo corpo di pagliaccio di circo. Sembrava un pupazzo buttato senza cura sul letto. Il cuscino ce l'aveva sotto i piedi puzzolenti e neri. Faceva bene alla circolazione diceva, ma anche darsi una sciacquata alle palle ogni tanto faceva bene alla circolazione, però questo non lo diceva mai. La cenere la buttava direttamente sul pavimento. Il portacenere era invece lindo e pulito sul tavolo vicino la porta. Senza mai spostare la testa incastrata contro il muro faceva però il gesto di lanciare la cenere verso il portacenere dopo una lunga boccata di fumo. Peccato che il tavolino fosse lontano più di sette metri, ma il fatto era che la cenere era tremendamente leggera e così cadeva metà sul letto e metà sul tappeto.
- Estate di merda. - disse poi. - Se queste son le vacanze potete tenervi tutto il resto della mia vita...
...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Un personaggio con strani poteri per il semplice fatto che diceva sempre la verità qualunque essa fosse. Gli altri erano comunque sempre sbaragliati e lasciati secchi dalla sua inquietante presenza...
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo PATTUGLIATORE ACROBATICO IN VOLO DI IMPROVVISO PRECIPIZIO romanzo ACQUAVIVA

Era un palazzone sperso nel quartiere di Lambrate. Un casermone come un altro ficcato in una strada secondaria qualsiasi. Negozi di pane, di giornali pornografici, di televisori. Si andava sempre in giro molto volentieri da quelle parti. Un sogno davvero. Una volta quel palazzone era stato un albergo per gran signori e consorti. Lussuoso, brillante, di moda. Ma ne erano passati di anni da quel tempo. Gli anni di Milano poi, che menano e fanno impallidire tutto, anche la faccia illuminata di tutti i santi a faticare sulle facciate delle chiese... Come gli altri della caravona a trottare nelle strade di sotto, d'altronde...
...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Uno spaccato di vita metropolitana tra risate, divertimento e mazzate.
http://www.libriacquaviva.org/

Emily Dickinson PORTATEMI IL TRAMONTO IN UNA TAZZA poesie ACQUAVIVA


IO SONO NESSUNO!
Io sono nessuno! Chi sei tu?
Sei nessuno anche tu?
Allora siamo in due...
non dir niente!
Ci bandirebbero, lo sai bene.

Come è orribile essere qualcuno!
Come è osceno, come una rana
che dice il tuo nome
per tutto il giorno
a un pantano in ammirazione.
EMILY DICKINSON
(trad. di gd angelillo)
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

mercoledì 8 giugno 2011

Federico Garcia Lorca POEMETTI IN PROSA Acquaviva

"SANTA LUCIA E SAN LAZZARO
Giunsi in città quasi a mezzanotte. La brina ballava su un piede solo. "Una ragazza può essere bruna, può essere bionda, ma non deve essere cieca". Questo lo diceva il padrone della locanda a un uomo frazionato brutalmente da una fascia. Gli occhi di un mulo, che dormicchiava vicino alla porta, mi minacciarono come due pugni di giaietto.
- Voglio la stanza migliore.
- Ce n'è una.
- Allora muoviamoci...
... "
.
"La Vita non è Sogno.
Sveglia!"
FEDERICO GARCIA LORCA
.
Mirabili e indimenticabili poemetti in prosa del grande Maestro della Poesia Spagnola: Federico Garcia Lorca.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

TOLSTOJ I Cosacchi romanzo ACQUAVIVA

"Su tutta la città di Mosca regna una grande calma. Di rado, a lunghi intervalli, si ascolta uno stridio di ruote sulla via ghiacciata. Alle finestre non brillano più i lumi, anche i fanali sono spenti. Dalle chiese si distende un suono di campane che annunzia alla città addormentata l'avvicinarsi dell'alba. Le strade sono vuote. Di tanto in tanto sulla sabbia mista alla neve passa una slitta. Un cocchiere conduce il suo veicolo sul lato opposto della strada, poi s'assopisce nell'attesa di un avventore. Una vecchietta entra in chiesa, dove le fiamme rosse di alcuni ceri, disposti senza simmetria, si specchiano nelle cornici dorate. Gli operai, già alzati dal letto dopo la lunga notte invernale, vanno al lavoro.
Ma per i signori la notte non è ancora venuta...
... "
.
"Credendo a se stesso l'uomo si espone sempre al giudizio della gente, credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda".
TOLSTOJ
.
Ufficiali e soldati come nella vita di un esercito qualsiasi.
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Marco Pitzen LA QUESTIONE ABITATIVA saggio ACQUAVIVA

"LO SCIOPERO GENERALE PER LA CASA DEL 19 NOVEMBRE 1969
Era l'anno 1969. In quel tardo e caldo autunno, il 19 novembre, si svolge in Italia il primo e finora unico sciopero generale per la casa. In quel periodo le lotte nelle fabbriche e nelle scuole investono le città dove risiedono ormai quasi il 50% degli italiani e la popolazione nelle aree metropolitane passa  in poco meno di un decennio da 19 a 25 milioni di abitanti. Le città assumono un ruolo economico sempre più rilevante diventando poli attrattori delle grandi migrazioni interne sviluppando accellerati processi di urbanizzazione prevalentemente nelle aree periferiche che generano una ulteriore esasperazione degli squilibri sociali. Non bisogna scordarsi che il cosiddetto miracolo economico italiano era fondato su un accentuato sfruttamento della forza lavoro con i salari più bassi e le giornate lavorative più lunghe d'Europa...
... "
.
"Tu non crederai:
ma ci sono case che sorridono
in città
e barche che volano".
ALDA MERINI
.
Saggi che tracciano la storia della moderna questione abitativa, dalla crisi delle periferie alla realtà della speculazione immobiliare.
http://www.libriacquaviva.org/

Roberto Costa SOPRAVVISSUTA IN UN MONDO DI LUPI romanzo ACQUAVIVA

"RIMASTO SOLO AD AIGOROD
Stasera ho accompagnato Lidia al pullmann che porta tutti gli espatriati all'aeroporto per tornare a casa.
L'ho vista salire, l'ho vista partire e tutt'a un tratto... BOOM!
Cos'è questa sensazione di vertigine, che mi attanaglia lo stomaco?
Lidia la conosco solo da tre settimane eppure la sua partenza mi ha lasciato dentro un vuoto spettrale.

Stamattina sono uno zombie, un risveglio dopo una sbronza sarebbe stato meglio. Mi sento come un pugile che ha appena preso una serie impressionante di pugni. Non mi va di parlare, non mi va di scherzare. Lasciatemi in pace.

Stanotte sono sull'impianto.
L'impianto di notte non si ferma; una lezione di vita che questo insieme di tubi, tralicci e condotte metalliche mi dà da sempre. Lui non si ferma. Caldo, freddo, notte, giorno, pioggia, sole, neve, lui va sempre avanti.

Lidia è entrata nella mia vita come una meteora. Queste tre settimane sono state un continuo rimettere in ordine la mente dopo l'impatto devastante.
... "
.
"E' l'amore per le piccole cose a trattenerci nel mondo, a farci gustare la vita".
PIERO CHIARA
.
Viaggio attraverso i sentimenti sullo sfondo di un ambiente di lavoro molto lontano dal'Italia.
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/

Lorenzo Semprini VIAGGIO MANGANELLIANO racconti ACQUAVIVA

"Da quando sono partito il tramestio delle viscere non mi ha dato un attimo di tregua. Ed è arrivato anche questo fischio grigio a farmi compagnia. Ma da dove arriva poi... da fuori, dalla mia testa o me lo immagino solo? Mi tolgo lo zaino e lo poso a terra, devo rifiatare un attimo. Ma che ci faccio qui? Ho preso una decisione assurda, troppo impulsiva.. disperata.
Potevo, anzi, dovevo aspettare e riflettere, o magari farmi aiutare da qualcuno. Ma chi mi avrebbe aiutato? Di fronte a questa cosa si defilano tutti. Ti lasciano da solo a gustarti la fine. Forse anch'io avrei reagito così. Sono un essere umano, mi sono comportato solo come un essere umano, uno senza troppe qualità e non pochi difetti.
..."
.
"In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio".
GIORGIO MANGANELLI
.
7 racconti di libera fantasia, molto ironici e divertenti, su un viaggio intorno a se stesso di un Io traslato.
.
http://www.libriacquaviva.org/
http://soldatorock.blogspot.com/